top of page

2018 - DIARIO DI VIAGGIO

Balcani

Balcani 02/06/18 - Partiti davvero?

É difficile terminare i preparativi con due moto su tre con il motore aperto tre giorni prima della partenza.

A lo è ancora di più se una delle due moto si trova sotto i ferri fino alle 22 dell'ultimo giorno utile. Ma se le cose devono davvero andare, allora il destino fa sì che vadano. Consegnata l'ultima moto che era ormai notte, montati i bagagli, una bella o dormita e via!

E così siamo partiti per i Balcani all’alba che erano le 5:30 puntuali, ed abbiamo così testato le moto per i primi 450km. Abbiamo traversato la pianura padana, superata Ferrara, Ravenna  e San Marino senza usare l'autostrada. Poi per l'Appennino Marchigiano con le sue belle ed ordinate colline, i campi ben arati e l'aria pura che sapeva di mare man mano che ci avvicinavamo  ad Ancona. Abbiamo potuto ammirare piccoli borghi con il colore delle case della stessa tonalità dei terreni passando per Fossombrone con il suo stupendo ponte carrozzabile a forma di dorso di mulo. Poi Pergola, Sassoferrato e Frasassi. Imbarcati nel traghetto per Igoumenitsa si siamo poi rilassati sul ponte della nave osservando il sole tramontare oltre la lunga scia della nave, in mezzo al mare adriatico. E notte dormito sotto le stelle. Domani Grecia. Km percorsi: 473

 

Balcani 03/06/18 - Grecia e Macedonia

Sbarcati ad Igoumenitsa, la Grecia ci ha subito accolto con i suoi 32/33 gradi, quasi come ad Ancona. Ci siamo subito addentrati su una bella strada panoramica che ci ha portato in montagna dove abbiamo avuto dei tratti con una temperatura di 21 gradi, molto apprezzati dal tutto noi.

Abbiamo attraversato boschi dove vivono molti orsi adeguatamente segnalati da cartelli lungo la strada, cosa inusuale da noi. Una bella strada dalle ampie curve da fare in scioltezza, ben gustata grazie all'inesistente traffico! Lungo l’asfalto molti ricci, qualche serpente ed una tartaruga schiacciati dalle ruote dei pochi passanti; poi un piccolo passo di montagna con mucche libere al pascolo riparate all’ombra di piccoli alberelli.

Nei dintorni tutto sembra immobile (ma è anche domenica) con nessuno in giro e, nella ricerca di un distributore di benzina, usciti dalla strada principale ci addentriamo in un piccolo paesino lungo la strada. Seduti all’ombra a fianco della pompa di benzina troviamo tre anziani che vedendoci avvicinare cominciano ad osservarci curiosi e gesticolando ci fanno capire che benzina qui non ce n’è e bisogna proseguire di qualche km più avanti. Simpatico osservarli rilassati ed appagati dalla strana visita di noi motociclisti fin troppo vestiti sotto il sol leone, e ripartiamo subito salutandoli.

Fatto il rifornimento di benzina ed una bottiglia di acqua fresca, poco dopo ce ne concediamo un’altra giusto il tempo per gustare qualche greekfrappe alla greca ben servito da Kristo, il gestore del bar scovato in un piccolo paesino a ridosso della frontiera con la Macedonia. Qualche pattuglia della polizia greca ci osserva passare senza fermarci e ci fa ricordare che qui il controllo sui flussi migratori è ancora particolarmente sentito.

La sera siamo giunti ad Ohrid, una bella ed ordinata cittadina lungo le sponde del medesimo lago che bagna anche parte dell'Albania ben visibile nella riva opposta. Cena con specialità locali tra cui la trota del lago.

Km percorsi: 426. Km totali 899

     

Balcani 04/06/18 - Macedonia

Stamattina alzati al sorgere del sole abbiamo fatto una passeggiatina lungo il lago fino all'antica chiesetta del teologo St.John. 

Le prime luci del mattino donavano al piccolo ed appartato promontorio della chiesetta un colore tenue e misterioso avvolto nella quiete di questo luogo tra i più fotografati della Macedonia. Tornati lungo il centro storico abbiamo notato come l'influenza romana abbia lasciato anche qui il suo particolare stile nell’anfiteatro ed in alcune chiese. Lasciato il centro di Ohrid verso nord, ho apprezzato come i macedoni abbiano un apprezzabile stile architettonico e le case, dotate di infissi bianchi, terrazzini e tetti spioventi, sono ben costruite ed ordinate. E non amano certo i palazzoni visto che le case sono per lo più bifamiliari, almeno in questa parte di Montenegro.

Nei piccoli paesi lungo strade secondarie, bambini sorridenti ed incuriositi ci salutavano dandoci il 5 con la mano mentre aspettano l’autobus per la scuola. Qui turismo ce ne è poco o quasi niente se non di passaggio. Lungo un’ampia valle in ogni piccolo paese lungo la via ci appare il primo minareto, alto bianco e con eleganti rilievi lungo il suo stelo. Sarà il primo di una lunga lista di minareti sparsi tra piccoli e grandi paesi tra la Macedonia, la Serbia e la Bosnia. Da noi in Italia invece del fusto circolare abbiamo il tipico campanile a sezione quadra con tetto a punta. Ci siamo poi fermati al monastero di St. John Birovsky per una fugace visita che ci ha fatto gustare la sua quiete e la bella struttura ordinata di questo luogo di culto Ortodosso. Abbiamo conosciuto una giovane coppia Macedone, John e Jasmina che viaggiavano in sella alla loro Honda Dominator; viaggiatori anche loro in procinto di un lungo viaggio in Sicilia con il loro moto club di Ohrid.

Ad un tratto sulla strada come spesso succede sento una puzza tremenda di motori d'altri tempi ed eccolo la, dopo la curva, un vecchio camioncino arrugginito carico di ogni cosa, a volte persone, borbottare lungo la strada. Succede sempre più spesso, un odoraccio che ci costringe ad un rapido sorpasso per non restare intossicati morenti per la strada. Le strade sono buone e con segnaletica abbastanza in ordine, cosa molto gradita quanto inaspettata.

Abbiamo percorso qualche km nell'autostrada intitolata alla grande Madre Teresa di Calcutta (nata a Skopie) notando cose così stravaganti che da noi sarebbero quasi impossibili solo da immaginare: un uomo fare running nella corsia di emergenza (con tanto di abbigliamento da runner con porta telefono al braccio) ed una squadra di operai che pranzavano all'ombra del portellone del furgone (!) sempre in corsia di emergenza!! E che tranquilli che erano. Da noi certo che con il traffico é un'altra cosa.

Il caldo si faceva sentire così ci siamo fermati poco più di un’ora nell’incantevole e selvaggia gola dei laghi Matka godendoci l’ombra e la frescura di questo stretto canyon con le rocce a picco e le antiche chiese ortodosse in mattoncino. Avrebbe valso la pena concedersi un lento e rilassante giro in barca addentrandoci nella gola, ma dovevamo proseguire. E siamo così ripartiti passando per Skopie, la bella ed ordinata capitale della Macedonia, fermandoci per un’altra breve sosta nella grande e centralissima piazza “Macedonia Square” per osservare la maestosa statua in bronzo del cavaliere a cavallo (Alessandro Magno) costruita in segreto proprio a casa nostra, precisamente a Gambellara in provincia di Vicenza. Bello aver visto le numerose scritte e musei a ricordo di Madre Teresa di Calcutta, di cui i Macedoni vanno di certo fieri.

In serata siamo giunti a qualche km dal confine con la Bulgaria e constatando di trovarci in un luogo fuori mano con pochissime strutture ricettive abbiamo optato per una notte al monastero di St.Joachim, cenando al suo interno una semplice cena vegetariana al prezzo di 5€. Qui i monaci non ne abbiamo visti, sostituiti da persone che lavorano al suo interno. L'atmosfera di questo luogo appartato e seminascosto in questa valle di confine ci ha appagato e rilassato facendoci dormire come sassi in puliti e comodi letti.

Km percorsi: 380. Km totali 1279

     

Balcani 05/06/18 - Serbia e Montenegro

Minareti spariti, campanili non se ne vedono!

Viaggiando dall'alba in Serbia abbiamo attraversato pianure punteggiate da piccoli paesini contadini notando che qui usano ancora il cavallo per trasportare beni ed addirittura arare la terra come avveniva da noi prima dell'arrivo del trattore. Addentrandoci all'interno passando per strade secondarie e più brevi, troviamo numerose coltivazioni di lamponi con contadini intenti nella loro raccolta. Passiamo tra qualche vecchia casa in legno con i muri di paglia e terra ed incontriamo spesso qualche locale che usa il motocoltivatore per trainare il carretto e percorrere anche decine di km lungo isolate e vuote strade boschive.

Durante una sosta pranzo lungo la strada tra gli alberi veniamo continuamente circondati da molte farfalle ma la cosa simpatica è stata quella di salvare una tartaruga adulta lunga 30cm che attraversava lentamente la strada, spostandola a lato. Valeva la fermata anche se, impaurita, ci ha fatto la pipì addosso.

Arrivati ai confini con il Kosovo e dovendolo sfiorare per molti km, ci siamo trovati nell'attraversare una zona molto isolata senza abitazioni ricordandoci che questa era la parte che più ci preoccupava durante la preparazione del viaggio per via delle tensioni apparentemente ancora presenti dopo la guerra di qualche anno fa. Preoccupazioni sfumate nel nulla, non trovando difficoltà di alcun genere e rassicurati nel vedere molti ragazzini in vacanza estiva su grandi strutture attrezzate dove giocavano serenamente tra di loro. Una cosa ci ha davvero studiti da queste parti: trovare un così gran numero di cimiteri lungo le strade che quasi quasi si potevano scorgere le fotografie (a colori) dei defunti. Ogni paese ne aveva uno e qualche casa isolata ne possedeva addirittura uno piccolino all’interno della sua proprietà, recintato come fosse un orto. Incredibile! Qui si che si vede che c’è stata la guerra!

Passiamo poi, ma senza fermarci, di Novi Pazar cittadina Serba prevalentemente mussulmana dalla caratteristica d’avere un’incredibile numero di negozi di vario genere ammassati tra loro lungo la via principale in una caotica ma non confusa zona di shopping on the road. Anche qui una curiosa visita non avrebbe fatto male, ma dobbiamo proseguire per non fare tardi.

In serata, passata la dogana ed entrati in Montenegro, ci rattrista non poco vedere una grossa discarica di rifiuti lungo la scarpata della magnifica valle sulla nostra destra dove sotto scorre un meraviglioso torrente cristallino. E che puzza acida  incredibile. Diossina a go go. Alcuni grossi cani randagi che girano tra immondizie di vario genere e tra piccoli fuocherelli bianchi. Che peccato! Sprecare in questo modo una risorsa come è questa parte di montagna che potrebbe facilmente essere meta di un turismo alternativo al mare e diventare luogo di sport di montagna sempre più richiesto.

Sostato brevemente in un bar nella piazza della prima cittadina trovata, giusto il tempo di connetterci con la wi-fi e cercare un posto per la notte, abbiamo trovato un bambino ed un bambina a chiedere insistentemente l’elemosina e venire cacciati dai proprietari del bar come fossero cani randagi. Triste assistere a queste scene da padri di famiglia come noi.

Abbiamo quindi proseguito e raggiunto un piccolo campeggio optando per dormire con 20€ in un soggiorno con 6 letti sparpagliati, invece della roulotte inizialmente presa in considerazione.

Ismed, il simpaticissimo anziano proprietario, ci ha accolto sorridente gridando “Rakyia, Rakyia” che sarebbe la grappa locale. Ma noi l’idea di bere grappa appena scesi dalla moto, stanchi ed affamati non era per niente nei nostri pensieri ma si sa, se si è ospiti di un paese straniero con le loro culture di ospitalità, la cosa cambia. Così seduti nel tavolino in giardino che era ormai buio, ci siamo “addolciti“ assaggiando la sua famosa “Rakyia” abbozzando le prime conversazioni aiutati dal traduttore di Google, visto che non avevamo una lingua in comune e neppure l’Inglese c’era d’aiuto.

Ismed ha poi cucinato per noi un piatto di carne alla griglia, con verdure crude di pomodori e cipolle, che abbiamo gustato riparati all’interno della sua piccola baita di legno accanto ad una apprezzata stufa accesa che ci riscaldava dal freddo della sera visto che ci trovavamo in montagna ad 800mt slm.

Km percorsi 530. Km totali 1809

  

 

Balcani 06/06/18 - Montenegro

Partiti di buon mattino ci siamo fermati al monastero Moraca dalle numerose icone dagli ornamenti dorati dotati di gran valore che purtroppo non si possono fotografare. Strutture e giardino splendidamente curato con anche le arnie delle api che producono del miele venduto all’interno ma con troppi turisti giunti in autobus in quanto questi monasteri ne attirano di gente.

Ma la caratteristica di oggi è quella di aver percorso meno km per poter meglio visitare il Montenegro e i suoi bellissimi contrasti: montagne, lunghe e profonde valli boscose dove scorrono grossi fiumi, strade  panoramiche sul monte Loncev che guardano dall'alto la meravigliosa insenatura del mar Adriatico, il fiordo più a sud d'Europa.

Anche qui i lavori in corso lungo la strada per il raddoppio della carreggiata ci costringono in lunghi sterrati: il turismo che avanza e richiede infrastrutture. Più tardi ci concediamo un pò di relax nella terrazza di un bar a picco sul golfo ad osservarne il profilo.

Kotor, città sulla sponda del fiordo, é stata la nostra meta serale con passeggiata al suo centro storico fortificato. Qui il turismo delle navi da crociera ha creato da tempo accoglienza per tutti i gusti con ristoranti ed attrazioni varie dai prezzi meno contenuti dove un piatto a base di calamari alla griglia si paga meno di 13€.

Km percorsi 260. Km totali 2069

 

 

Balcani 07/06/18 - Montenegro e Bosnia

Stamattina abbiamo costeggiato il fiordo di Kotor in direzione Bosnia Herzegovina per una strada in costruzione (o meglio stavano raddoppiando la carreggiata) con un lungo sterrato tra la bassa vegetazione. Siamo giunti a Mostar, simbolo dei Balcani grazie al suo bellissimo ponte, ed abbiamo assistito allo spettacolare tuffo di un ragazzo del luogo che si è fatto cadere nel freddo torrente solo dopo aver racimolato alcune monete dai curiosi turisti in attesa di questo tipico spettacolo.

Proseguiti poi per Medjougorie e l'assenza di turisti ci ha invogliato alla salita  al monte delle apparizioni della Madonna, sotto un caldissimo sole ed accompagnati dal silenzio rispettoso di questo luogo di culto che sa attirare tanta gente da tutta Europa.

Lasciata la Bosnia, entrati in Croazia, con una curiosa fatalità, abbiamo soggiornato in appartamento con 20€ (circa 6,5€ cad), ubicato in un un'insenatura sul mare. Una bagno serale al tramonto del sole, una cena di pesce fritto con una bella birra fresca ed abbiamo concluso anche questa lunga ma appagante giornata.

Km percorsi 425. Km totali 2494

 

   

Balcani 08/06/18 - Croazia

Dopo una fugace colazione al bar del paese abbiamo risalito la costa Croata, molto frastagliata e piena di isole, su una meravigliosa strada a serpentina poco trafficata e sotto uno splendido sole; grandi curvoni con asfalto ben tenuto tra Sibenicco e Zadar. Ad un certo punto, abbiamo fermato le moto in una spiaggia di ghiaia praticamente a ridosso del mare, in un luogo isolato e lì l’ultimo bagno nell’acqua cristallina. Poi siamo ripartiti con un clima particolarmente apprezzato, caldo ma con un celo coperto che ci proteggeva dai potenti raggi del sole estivo. Abbiamo percorso svariati km tra curve magnifiche e paesaggi mozzafiato, tanto che i centinaia di km percorsi sembravano poche decine. In serata arrivati al confine con la Slovenia ci siamo presi il primo ed unico vero acquazzone del viaggio e siamo arrivati bagnati ed infreddoliti nel casa prenotata giusto un’ora prima. Per cena il tipico maialettto cotto alla croata pagato 12€ ciascuno.

Km percorsi 433. Km totali 2927

 

 

Balcani 09/06/18 - Slovenia e Italia

Superata la verde Slovenia percorrendo la strada statale boschiva che arriva diretta a Trieste, siamo poi rientrati in Italia dividendoci: chi ha scelto l'autostrada, chi ha scelto di percorrere tutta la strada del rientro passando per la zona di Valdobbiadone, Asolo, Bassano del Grappa ed arrivare a casa con il tachimetro che ormai contava 3260km.

Km percorsi 335. Km totali 3262

 

 

Balcani: conclusioni

I Balcani: simbolo di un'Europa dalle svariate etnie e diverse particolarità culturali in paesi ancora così differenti dalla nostra Italia, percorse in sella alla moto in un appagante viaggio "on the road".

 

E questo è il diario di viaggio, per non dimenticare, per rileggerlo quando il tempo tenta di cancellare i bei ricordi soffocandoli con le insidie di tutti i giorni e ricordare così che la felicità non stà in quello che si possiede o si vorrebbe possedere ma che è realmente dentro di noi, e tutto ciò che ci circonda serve solo a farla emergere o soffocare.

 

TracciaAperta Andrea, Rocco e Paolo

Giugno 2018

bottom of page