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Friuli e Slovenia…e Cocco

Aggiornamento: 26 apr 2020

Stavolta ci siamo spinti ad EST d’Italia e confinato in Slovenia per una tre/quattro giorni tra boschi e stravaganti incontri.

La nostra prima tappa è stata il Sacro monte Grappa. E' stata proprio l’alba dalla cima della montagna il nostro primo appuntamento con la natura. Faceva freddo sì, ma i 5 gradi trovati non sono riusciti a fermarci da questo inizio di viaggio, quali testardi impavidi bikers; in questi giorni la temperatura non è mai salita sopra i 10-12 gradi.

Proseguendo per Valdobbiadene e precisamente a S.Stefano ci siamo fermati all'Osteria senz'Oste. L'osteria è unica nel suo genere perché autogestita cioè non c'è il proprietario (l'oste) ma ci si può fermare per rilassarsi e riposare, mangiare pagando in autonomia con tanto di scontrino fiscale, bere un pò di vino (caffè compreso) e gustarsi un ottimo panorama di vigheti divenuto patrimonio Unesco, comodamente seduti tra le viti. Un'oasi di onestà verso il prossimo in un luogo tanto prezioso quanto delicato. E ci si sente parte di questa vitale sincerità che rende subito felici ed in pace. Ma, sorpresa sorpresa, è arrivato Cesare l'Oste che dopo le presentazioni reciproche, ci ha invitato nella sua "seconda Osteria", quella in paese, per raccontarci come e perché della sua unica idea, ammirata da molte persone o turisti di passaggio, Giapponesi compresi.

Infreddoliti abbiamo percorso strade insolite e mai percorse, valicando il passo San Boldo con le sui numerosi tornanti in galleria ed entrati nell’alta valle Feltrina abbiamo risalito la valle del Mis fino all’omonimo solitario lago per poi giungere ai Cadini del Brenton nel comune di Sospirolo. Uno spettacolo d’acqua che attraverso le sue piccole cascate forma delle marmitte dove ribolle, ruota e riparte tutta la cristallina acqua che scende dai monti; così chiara che ti vien voglia di berla. Pranzo nell'erba presso il lago del Mis con pane, cinghialino insaccato e dell'ottimo formaggio dell'Oste. Abbiamo poi proseguito per Longarone e passata la notte in tenda al lago di Barcis in terra Friulana.

Il giorno seguente, ridiscesa la valle e visitate alcune ottime coltellerie nella splendida piazza di Maniago, abbiamo proseguito per quel piccolo paesino disperso tra i monti tanto caro ai nostri lontani ricordi della giovinezza, Pozzis la “città abbandonata” come la sognavamo nel nostro primo viaggio ancora minorenni.

Addentrandoci tra le poche case silenziose ed abbandonate, l’unico uomo presente era intento nel riparare un vecchio portone di legno ed era lui, il famoso Cocco, conosciuto 31 anni fa sempre qui a Pozzis. E ci ha amichevolmente accolti nella sua casa completamente trasformata in una officina meccanica dove dar sfogo a tutta la sua creatività riparando e costruendo moto sidecar cross Triumph, Norton ed Harley. Da allevatore di capre a bravo e preciso meccanico di moto ed organizzatore del "Cocco meeting" (un insolito motoraduno) nella sua "repubblica libera di Pozzis"; un bel personaggio pieno di storie da raccontare che sa attrarre curiosità e una filosofia di vita da orgoglioso montanaro eremita ed originale moto viaggiatore. Ha pure raggiunto Sammarcanda per un film documentaristico.

Il lago di Bled in Slovenia la nostra ultima tappa della giornata raggiunta sotto una leggera e temporanea pioggia conclusa con una cena in un isolato pub al termine della vallata, raggiunto a piedi nella buia notte senza luna. Toccata la città di Lubiana non ci è rimasto che avviarci per le dolomiti per tornare a casa.

980 km

Andrea, Rocco e Paolo

relax tra i vigneti di Valdobbiadene
Cocco e le sua moto. Pronti per Sammarcanda

da sx: Paolo, l'Oste ed Andrea




da sx: Andrea, Rocco, Paolo e Cocco








le moto di Cocco

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