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Andrea

In Francia nelle “Gole del Verdon”

Aggiornamento: 4 ott 2020

Con nostalgia cerco di raccogliere istanti di ricordi ormai lontani, distorti da un’estate insolita che si è portata via il mio caro papà, paziente ascoltatore delle mie scorribande motociclistiche.

L’intervento al legamento del mio ginocchio mi ha poi ulteriormente bloccato giù dalla moto per qualche mese perciò, anche se sommariamente, qui di seguito narro i due piccoli viaggi in moto che siamo riusciti a fare nella bella stagione.

Il primo luogo visitato ad OVEST dello stivale è stata la Francia mediterranea, da Nizza a Barcelonnette passando per Castellane in una tre giorni di “grandi spazi” come piace a noi, immersi nel meraviglioso scenario delle “Gole del Verdon”, alla fine di maggio.

Separati alla partenza, con Rocco e Paolo partiti il giorno prima per i piccoli borghi delle Cinque Terre, e ricongiunti a Savona per cominciare il viaggio lungo la “Côte d'Azur” la nostra Costa Azzurra Ligure.

Passata la notte nei dintorni di Nizza dallo zio di Rocco, abile e temerario inventore e costruttore (pensate che si è pure costruito un piccolo aereo biposto da autodidatta) ci siamo addentrati in quel paradiso di vedute e strade serpentine attorno al profondissimo canyon dell’alta Provenza dove scorre lento e maestoso il verde fiume del Verdon. E via per la famosa N85, detta anche “Route Napoleon” perché percorsa nel 1815 dallo storico personaggio di ritorno dall’isola d’Elba; assenza di traffico, asfalto ottimo, piccoli silenziosi Borghi dove una sosta rigenerante dà l’impressione di trovarsi immersi in un ambiente selvaggio ed isolato. La strada panoramica D23 che si avvicina moltissimo alla gola offre scenografici belvedere dove poter osservare le aquile che volteggiano leggere e maestose tra ai pendii del profondo canyon. Per il pernottamento abbiamo trascurato bellissimi e solitari campeggi dove varrebbe veramente la pena di sostare perché isolati in ambienti naturali ben salvaguardati dallo sfruttamento turistico e bungalow ben curati in mezzo al verde. Per ragioni logistiche e di tempo abbiamo invece optato per un economico alberghetto con tanto di romantico gocciolamento dal soffitto, ben domato con un bicchiere sul pavimento. Tanto, ci serviva solo per passare la notte.

Piccolo ma intenso viaggio di 1300km in tre giorni con necessario trasferimento di andata e ritorno separati tra noi per personali necessità non ha mancato di donarci qualche giorno di fraterna spensieratezza.



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